Direct marketing: la responsabilità del Titolare del trattamento dei dati personali

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1. Cos’è il Direct Marketing

Il Direct Marketing è una strategia di marketing che prevede una comunicazione diretta tra l’azienda e il consumatore finale, senza l’intermediazione di canali di distribuzione tradizionali come i negozi fisici o gli agenti di vendita. L’obiettivo principale del direct marketing è quello di ottenere una risposta immediata e misurabile da parte del destinatario, sia che si tratti di un acquisto, una richiesta di informazioni, o un’altra azione desiderata.

Le caratteristiche principali del Direct Marketing includono:

  • Personalizzazione. Le comunicazioni sono spesso personalizzate per indirizzare specificamente le esigenze e i comportamenti del singolo consumatore. Questo può includere l’uso del nome del destinatario, riferimenti ai suoi acquisti passati o offerte mirate.
  • Interattività. Il Direct Marketing cerca di stimolare una risposta immediata da parte del destinatario, come la compilazione di un modulo, una chiamata telefonica, o una visita a un sito web.
  • Tracciabilità e misurabilità. Le campagne di Direct Marketing sono progettate per essere facilmente misurabili. Le aziende possono monitorare il tasso di risposta e altre metriche per valutare l’efficacia della campagna.
  • Canali di comunicazione diretta. Questi includono e-mail, messaggi di testo, telemarketing, posta diretta (direct mail), e campagne pubblicitarie online mirate.

Ecco alcuni esempi di Direct Marketing:

  • E-mail marketing. Invio di e-mail personalizzate con offerte speciali, newsletter o promozioni.
  • SMS marketing. Invio di messaggi di testo con promozioni, aggiornamenti o informazioni rilevanti.
  • Telemarketing: Chiamate telefoniche dirette per promuovere prodotti o servizi.
  • Direct mail: Invio di lettere, cataloghi, brochure o coupon fisici direttamente all’indirizzo del consumatore.
  • Codici di prova di un servizio web. Consiste nell’invio di codici temporanei per l’accesso ad un servizio fornito online.

In sintesi, il Direct Marketing è uno strumento potente per le aziende che cercano di comunicare direttamente con i consumatori e ottenere risposte immediate, ma deve essere usato con attenzione per evitare effetti negativi sulla percezione del marchio.

2. La responsabilità del Titolare nell’ambito delle attività di Direct marketing

Le società che si occupano di Direct Marketing si avvalgono sia di dipendenti che di collaboratori esterni (freelance).

Qualora un dipendente violi la normativa privacy, il titolare del trattamento non può essere esonerato dalla sua responsabilità per il solo motivo che il danno per violazione della privacy sia stato causato dal comportamento colposo di una persona che agisce sotto la sua autorità.

Se così fosse, ciò limiterebbe notevolmente il diritto al risarcimento del danno (Corte di Giustizia UE, sentenza 11 aprile 2024 (C-741/21).

L’analisi combinata dei commi 1 e 2 dell’art. 82 GDPR rivela come sia previsto un regime di responsabilità per colpa, nel quale si presume che il titolare del trattamento abbia partecipato al trattamento che costituisce la violazione del GDPR.

Pertanto, l’onere della prova non grava sulla persona che ha subito un danno, bensì sul Titolare del trattamento (v., in tal senso, sentenza del 21 dicembre 2023, Krankenversicherung Nordrhein, C‐667/21). 

In base al GDPR, i dipendenti che hanno accesso a dati personali possono trattare tali dati attenendosi alle istruzioni del titolare del Trattamento, che è obbligato, altresì, a vigilare affinché le sue istruzioni siano correttamente applicate dai propri dipendenti.

Di conseguenza, il Titolare del trattamento non può sottrarsi alla propria responsabilità sostenendo che, in realtà, il danno è stato causato da una negligenza o un inadempimento di una persona che agisce sotto la sua autorità

Il Titolare sarà esonerato da eventuali responsabilità se prova che non sussiste alcun nesso di causalità tra l’eventuale violazione dell’obbligo di protezione dei dati e il danno subito dall’interessato(v., per analogia, CGUE, sentenza del 14 dicembre 2023, Natsionalna agentsia za prihodite, C‐340/21).

Il Titolare di solito fornisce istruzioni scritte a dipendenti e collaboratori, che firmano per accettazione tali istruzioni, impegnandosi a rispettarle. Questa misura non sarà sufficiente per esonerare il Titolare dalle proprie responsabilità.

3. Cosa può fare il Responsabile per prevenire eventuali violazioni della privacy e responsabilità?

Il Titolare deve mettere in atto una procedura interna che preveda, oltre alla consegna a dipendenti e collaboratori, di istruzioni scritte, una verifica costante del rispetto di tali obblighi.

Le procedure interne possono essere implementate tramite il MOP. Soltanto con il monitoraggio costante del rispetto delle istruzioni fornite ai dipendenti è possibile ridurre al minimo i rischi.

Inoltre, il Titolare può precisare ai dipendenti, nelle sedi competenti, che eventuali violazioni della privacy derivanti dal mancato rispetto delle istruzioni ricevute, potrebbero comportare l’adozione di sanzioni disciplinari.

4. Quando è possibile chiedere il risarcimento del danno per violazione della privacy?

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Ai sensi dell’art. 82, par. 1, del GDPR, la mera violazione del regolamento non è sufficiente per conferire un diritto al risarcimento. E’ necessaria la presenza di tutte le seguenti condizioni:

  1. 1) un danno: materiale o immateriale;
  2. 2) una violazione del GDPR; e 
  3. 3) un nesso di causalità tra tale danno e tale violazione (connessa ad attività di Direct marketing).

5. Richiesta di risarcimento del danno

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La richiesta di risarcimento del danno nei confronti del Titolare deve essere proposta con un’azione legale avanti al Giudice ordinario, che provvederà anche a quantificare i danni.

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avv. Gianfranco Leggio

(31 maggio 2024)

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